L’altipiano dell’Affienatora è una zona archeologica posta nel quartiere funerario aristocratico nel settore detto dell’Autostrada – a poca distanza dal recinto – consistente in una sequenza sub-circolare di tumuli, tra cui spicca la monumentale sagoma del tumulo omonimo risalente al 700 ca a.C., circondato da strutture a dadi risalenti al 550 ca a.C., e ancora più antichi, sull’altopiano stesso, sono presenti tombe a fossa, tombe semi costruite e tombe a camera per un periodo che copre l’arco temporale, che va dalla fine del VIII fino al IV secolo a. C.

Tra il tumulo dell’Affienatora e il tratto viario antico, nello spazio rimasto libero al centro del ‘giro’, è presente il dado risalente al 525 a.C. accogliente la tomba detta delle “Iscrizioni Graffite”, riferita dalla lunga iscrizione interna che ne commemora il rito di fondazione compiuto dalla vedova, a un Larice Veliinas, che con ogni probabilità è il padre del famoso Thefarie Velianas/Veliiunas divenuto « re » di Caere, fatto conoscere dalle lamine d’oro di Pyrgi. Il che ha consentito di riconoscere nel personaggio il rampollo di un’antica casata, con ogni probabilità estinta con lui o costretta all’esilio, alla pari dei Tarquinii di Roma. (fonte: G. Colonna, La scrittura e la tomba: il caso dell’Etruria arcaica in “L’écriture et l’espace de la mort: épigraphie et nécropoles à l’époque préromaine / études reunies par Marie-Laurence Haack”, Roma 2016)
Nel 2017 il NAAC, in concerto con la Soprintendenza Archeologica e le autorità preposte, e con il contributo della fondazione CARICIV, ha effettuato un importante intervento volto al recupero della base del tumulo riportando alla luce un tratto della crepidine monumentale, oltre alla preparazione di una serie di pannelli didattici, fissi e mobili, utili per far conoscere la storia di questa – non meno importante – area.